Fondazione Dolomiti UNESCO: le attività del 2024 presentate al Collegio dei Sostenitori

Venerdì 13 dicembre si sono riuniti a Belluno i Soci Sostenitori della Fondazione Dolomiti UNESCO. A ospitare l’incontro il Museo Naturalistico Dolomiti Bellunesi, dove i partecipanti sono stati accolti dai saluti istituzionali di Raffaele Addamiano, assessore alla cultura, rapporti con associazioni culturali e sicurezza del Comune di Belluno, di Ennio Vigne, presidente del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e del vicepresidente della Fondazione Dolomiti UNESCO e presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin.

Nel suo intervento Padrin ha ringraziato i molti Sostenitori presenti e tutta la struttura della Fondazione Dolomiti UNESCO, a cominciare dal presidente Stefano Zannier, i membri del Consiglio d’Amministrazione, la direttrice Mara Nemela e tutti i collaboratori della Fondazione. «È stato un anno estremamente impegnativo – ha commentato Padrin – e tanto lavoro c’è ancora da fare. Guardo al 2025 con la voglia di proseguire nel solco del sentiero tracciato, continuando a lavorare per le comunità e a condividere questa responsabilità in vista anche del turno di presidenza della Fondazione, che nel corso dell’anno tornerà alla Provincia di Belluno».

Da parte dell’assessore Addamiano un riferimento alla celebre definizione di Le Corbusier: «Le Dolomiti sono la più bella opera architettonica del mondo. Essere consapevoli di questa bellezza – ha commentato Addamiano – ha come portato logico, morale e politico il tema della responsabilità individuale e collettiva alla quale ci richiama l’articolo 9 della Costituzione, riformato pochi anni fa con l’indicazione di una tutela dell’ambiente che deve andare nell’interesse delle future generazioni».

«Spesso noi bellunesi sottovalutiamo il riconoscimento UNESCO – ha aggiunto il presidente del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi Ennio Vigne -, dobbiamo imparare a valorizzarlo perché il territorio ha bisogno sia di tutela che di promozione. Spero ci siano tante iniziative da condividere, anche in vista delle Olimpiadi, per promuovere un turismo lento e sostenibile».

COS’È IL COLLEGIO SOSTENITORI

Il Collegio dei Sostenitori è un organo statutario della Fondazione Dolomiti UNESCO ed è composto, oltre che dai Soci fondatori, anche da tutti i soggetti che condividendo i valori del riconoscimento UNESCO, decidono di contribuire all’attività della Fondazione versando una quota o mettendo a disposizione servizi o prestazioni professionali.

Si tratta dunque di Comuni, altri enti locali, Parchi, centri di ricerca, associazioni, liberi professionisti, privati cittadini, alcuni dei quali hanno voluto cogliere l’occasione dell’incontro annuale per essere aggiornati sui progetti portati avanti dalla Fondazione e per offrire il loro contributo alla riflessione sulle attività future.

IL BILANCIO DELLA ATTIVITÀ 2024

È toccato alla direttrice Mara Nemela con l’aiuto dei collaboratori della Fondazione e dei tecnici presenti, offrire una panoramica su alcune della attività che hanno caratterizzato il 2024.

«Impossibile tracciare un quadro esaustivo», ha premesso la direttrice, «quello che mi preme evidenziare è che l’intero modus operandi della Fondazione è basato sulla coralità, sulla collaborazione, sulla condivisione di progetti nel rispetto delle specificità e dell’iniziativa di vari territori che hanno la responsabilità delle Reti funzionali nelle quali si articola il lavoro della Fondazione».

L’excursus ha toccato l’ambito dell’interpretazione geologica, con riferimento allo sviluppo del portale del «Dolomites World Heritage Geotrail» e alle iniziative volte a favorirne la fruizione, che includerà anche una nuova mostra fotografica itinerante.

La promozione delle peculiarità del Patrimonio è passata anche attraverso la collaborazione con realtà importanti, come il Trento Film Festival e la realizzazione di prodotti multimediali come la serie di documentari dedicati ai Parchi delle Dolomiti Patrimonio Mondiale.

Spazio anche alla tutela della biodiversità: dalla valorizzazione del lavoro prezioso dei produttori di qualità, alle analisi condotte nell’ambito della gestione dei prati da sfalcio e della biodiversità floristica, fino al supporto a importanti ricerche come quella della Fondazione Museo Civico di Rovereto, «Flora di vetta», sull’innalzamento di quota delle specie floristiche dovuta alla crisi climatica.

Molte le iniziative anche nel campo della formazione e rivolte agli amministratori, agli insegnanti, ai gestori di rifugio; questi ultimi sono stati protagonisti anche della rassegna estiva #vivereinrifugio, per promuovere una maggiore consapevolezza da parte degli escursionisti sulle difficoltà della vita in quota e per riflettere su temi come il cambiamento climatico e la prudenza in montagna.

Sono proseguiti anche quest’anno i progetti di comunicazione tramite i social network e le televisioni locali, grazie alla campagna #vivereinrifugio e alla trasmissione «Noi Dolomiti» che racconta il Patrimonio Mondiale dal punto di vista di chi ci vive e lavora.

Sul fronte della promozione sostenibile, poi, molto significativa l’attività coordinata dalla Provincia di Belluno che ha visto riuniti diversi soggetti per la condivisione di un vademecum sulla comunicazione responsabile del Patrimonio Mondiale, i cui lavori sono stati presentati nel corso dell’ultima edizione della rassegna «Oltre le Vette».

Centrale anche il tema dell’inclusività, che ha visto l’impegno per la realizzazione di una brochure dedicata alle persone con disabilità cognitiva e la collaborazione con l’associazione Dolomiti Open per il decennale dell’evento più inclusivo delle Dolomiti, «Brenta Open». Sul tema del diritto di tutti a godere del paesaggio dolomitico è molto impegnato anche il CAI, come ha ricordato il presidente regionale del CAI Veneto Renato Frigo nel suo intervento, durante il quale ha sottolineato l’importanza di proseguire nella collaborazione sui valori del Patrimonio Mondiale, soprattutto a favore delle giovani generazioni.

Premi speciali a opere che hanno interpretato i valori del Patrimonio Mondiale sono stati assegnati anche quest’anno nell’ambito del Trento Film Festival, del Premio Pelmo d’oro, delle rassegne Pordenonelegge e di Leggimontagna; riconoscimenti sono andati anche alle tesi di laurea che hanno affrontato temi legati ai valori del Patrimonio Mondiale.

Un’attenzione particolare è andata infine, quest’anno, al mondo dell’alpinismo, attraverso la collaborazione con il premio Piolet d’Or, ospitato per la prima volta in area dolomitica dal territorio di Primiero San Martino di Castrozza e attraverso l’avvio di un progetto curato dal documentarista Emanuele Confortin, che porterà alla realizzazione di nove documentari sulla storia dell’alpinismo nel Patrimonio Mondiale.

Conclusioni

A concludere l’excursus, le parole del membro del Comitato Scientifico Cesare Lasen: «Questo è un Collegio di Sostenitori, ed è proprio di sostegno che abbiamo bisogno. Quelle che abbiamo visto sono solo alcune delle attività portate avanti e c’è bisogno anche di partecipazione emotiva. Le Dolomiti non sono solo paesaggio e biodiversità, sono anche un luogo dell’anima: questo è un patrimonio di tutti e voi ne siete i protagonisti».