Le Dolomiti UNESCO fanno tappa a Oradea in Romania grazie a Bellunesi e Trentini nel Mondo
La mostra “Straordinaria Bellezza” raccoglie gli scatti di diversi fotografi Sostenitori della Fondazione, già ospitata al Trento Film Festival, approderà a Oradea in Romania, grazie all’accordo con le Associazioni “Bellunesi nel mondo” e “Trentini nel mondo”.
L’inaugurazione è prevista per il 29 settembre alla presenza del presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO Graziano Pizzimenti. L’esposizione, ospitata presso il Complesso Museale Tării Crişurilor a Oradea, durerà per circa un semestre.
Straordinaria Bellezza: l’esposizione
Grazie alla collaborazione con alcuni Sostenitori della Fondazione Dolomiti UNESCO – cioè enti, associazioni e privati che condividono gli scopi di valorizzazione e tutela delle Dolomiti UNESCO – è nata la mostra fotografica “Straordinaria Bellezza”. L’epsosizione racconta con passione l’eccezionalità del paesaggio delle Dolomiti Patrimonio mondiale. I sei autori delle spettacolari foto sono fotografi professionisti e non che hanno deciso di sostenere la Fondazione Dolomiti UNESCO con le proprie opere: Alessandro Caon, Moreno Geremetta, Nicolò Miana, Patrick Odorizzi, Andreas Tamanini e Georg Tappeiner.
Perché una mostra sulle Dolomiti UNESCO in Romania?!
Le imprese più ambiziose hanno bisogno di grandi sognatori. Così è stato per l’Europa, nata dall’intuizione di statisti eccezionali, come il francese Jeann Monnet, il tedesco Konrad Adenauer e il trentino Alcide De Gasperi che l’hanno immaginata come terra d’incontro di tanti popoli e di tante culture in grado di cooperare nella pace e nel rispetto della diversità.
Per realizzare quella visione c’è ancora molto lavoro da fare. Dobbiamo abbattere diffidenze e incomprensioni e trovare soluzioni innovative ai problemi e alle sfide di oggi.
La mostra “Straordinaria Bellezza”, reallizzata in collaborazione con il Complesso Museale Tării Crişurilor di Oradea e le associazioni “Bellunesi nel mondo” e “Trentini nel mondo”, vuole essere un piccolo passo in questa direzione. Vogliamo costruire l’Europa del futuro partendo dai territori, dalle popolazioni che vi abitano, dalla storia, dalle tradizioni ma anche dai movimenti migratori che hanno segnato il percorso di tante comunità.
Abbiamo tutti bisogno di coltivare l’identità e il senso si appartenenza. Il fascino di questa Mostra ci aiuta a conoscerci meglio e farci accettare così come siamo, per farci capire – passo dopo passo – che l’Europa è la nostra casa comune.