Il nuovo appuntamento del progetto della Fondazione Dolomiti UNESCO approda al MUSE – Museo delle Scienze di Trento. 30 operatori provenienti da 20 istituzioni culturali delle cinque Province e tre regioni interessate dal riconoscimento UNESCO sperimenteranno il format “Invasioni Digitali”, l’iniziativa nazionale che porta le persone a divenire ambasciatori della cultura. Più di 20 sono i siti culturali dolomitici invasi dal 2017 grazie al museo virtuale DOLOM.IT: l’edizione 2020 verrà lanciata all’interno del progetto ‘Musei delle Dolomiti’. Online il video di presentazione del progetto.
Venerdì 13 dicembre p.v. dalle 10 alle 17, al MUSE – Museo delle Scienze, 30 operatori culturali provenienti da 20 istituzioni delle Dolomiti UNESCO si incontreranno nel nuovo appuntamento del progetto ‘Musei delle Dolomiti’. Il progetto della Fondazione Dolomiti UNESCO, avviato a febbraio 2019, ha coinvolto, finora, più di 50 professionisti culturali nell’intero arco dolomitico attraverso interviste, workshop e tavoli partecipativi. Il filo conduttore che unisce le diverse iniziative: utilizzare le nuove pratiche e filosofie digitali come volano per diffondere la ricchezza dei musei al di fuori dei confini geografici, coinvolgere le comunità nel racconto di questa bellezza e attivare nuove sinergie tra gli attori culturali del territorio.
Una narrazione partecipata del patrimonio culturale:
le “Invasioni Dolomitiche”
La giornata sarà dedicata a “Invasioni Digitali”, l’iniziativa nazionale che porta le persone a divenire i promotori e narratori della cultura e dei loro stessi territori. Il format si è diffuso nel territorio dolomitico nel 2017, grazie al museo virtuale DOLOM.IT, che ha coordinato e promosso l’organizzazione di 27 invasioni dolomitiche, attraverso un processo che ha coinvolto studenti, musei, associazioni locali, visitatori in un racconto partecipato del patrimonio e del paesaggio dolomitico.
“L’importanza di coinvolgere le comunità nel racconto del territorio è emersa chiaramente nei primi incontri territoriali”, afferma il presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO Mario Tonina. “Gli operatori si sono confrontati sull’importanza non solo di sviluppare prodotti e narrazioni per i propri pubblici, ma di creare vere e proprie comunità di valore che possano prendersi cura del patrimonio culturale. I social media e le piattaforme digitali sono emersi come uno degli strumenti chiave per stimolare le persone a diventare essi stessi ambasciatori del patrimonio e del paesaggio dolomitico. Auguro a tutti i soggetti coinvolti di trovare insieme – attraverso il confronto – nuove soluzioni alle sfide offerte quotidianamente dal mondo digitale”.
Il workshop di venerdì, che verrà condotto dai coordinatori del progetto Stefania Zardini Lacedelli e Giacomo Pompanin (ambasciatori delle “Invasioni Digitali” nelle Dolomiti dal 2017), guiderà gli operatori nella co-progettazione delle nuove invasioni digitali 2020, in processo che vedrà i musei dialogare con le comunità locali per costruire, insieme, un racconto partecipato del paesaggio e del patrimonio dolomitico.
Il video: una grande rete di bellezza
Durante l’estate è stato girato il video di presentazione del progetto: una panoramica a tutto campo che mette in risalto la stratificazione dei paesaggi, dei patrimoni dolomitici e dei tantissimi musei che raccontano gli uni e gli altri. Lo scopo del video, infatti, è convogliare con immediatezza la varietà delle collezioni museali dolomitiche e le connessioni che si possono mettere in risalto. Il messaggio di fondo è che i diversi ambiti che comprendono la ricchezza delle Dolomiti UNESCO si valorizzano a vicenda se vengono raccontati assieme e se vengono identificati ognuno come parte di un patrimonio più grande. È questo il senso del video e, più estesamente, dell’intero progetto: le Dolomiti possono diventare il contesto e la chiave di lettura all’interno della quale le singole collezioni museali – siano esse naturalistiche, geologiche, antropologiche o artistiche – possono creare, assieme, una nuova, grande rete di bellezza.