“La mia intenzione é quella di creare un’esperienza fotografica , di fissare la qualità del visivo e l’estetica in una forma senza precedenti, di strappare storie dalla loro fugacità, di catturare il momento e trasformare le immagini in opere d’arte facendole apparire reali, eterne ed immortali”
(Kurt Moser)
Il progetto
Si tratta del percorso di ricerca per l’individuazione di una tecnica fotografica adatta a catturare, le Dolomiti, le montagne più belle del mondo. Non si tratta di un’istantanea, ma di un’immagine eterna e permanente. Kurt Moser riscopre così una tecnica antica, che fu all’origine della fotografia, per raccontare con un linguaggio visivo ed intenso le storie di queste montagne.

La tecnica: ambrotipia
La tecnica scelta dall’artista è l’ambrotipia. Tecnica sviluppata nel 1850 da Frederick Scott Archer. Il nome di questa tecnica deriva dal greco “ambrotos”, che significa “immortale”. Con questo procedimento, lastre di vetro nere vengono dapprima rivestite con un’emulsione di collodio miscelata appositamente, in seguito sensibilizzate in un bagno d’argento ed infine impressionate in una telecamera a soffietto di grande formato. La fotografia ancora bagnata viene sviluppata in una camera oscura, e poi fissata e sigillata con olio profumato alla lavanda e resina Sandarak.
Per conoscere i dettagli del progetto www.lightcatcher.it.
Photo credit: Lightcatcher