NOTA DELLA FONDAZIONE DOLOMITI UNESCO
in riferimento al comunicato della SAT – Società Alpinisti Tridentini
La SAT – Società Alpinisti Tridentini fa parte del Collegio dei Sostenitori della Fondazione Dolomiti UNESCO e come tale sa bene che il riconoscimento UNESCO non implica alcuno strumento operativo o coercitivo in mano alla Fondazione.
Non si comprende dunque fino in fondo il senso di questa polemica. La Fondazione, mai venendo meno al suo ruolo istituzionale, è sempre a disposizione per favorire un confronto leale, aperto e costruttivo a tutti i livelli.
La Fondazione non vieta né concede autorizzazioni. La Fondazione non è un’associazione ambientalista ma, per chi abbia voglia di confrontarsi in maniera aperta e costruttiva, è uno strumento formidabile per costruire processi culturali innovativi. La SAT conosce bene tutto questo e dispiace doverlo ribadire.
Come Socio Sostenitore che collabora attivamente, SAT sa anche che il ruolo della Fondazione Dolomiti UNESCO, data la complessità del Bene Dolomiti UNESCO condiviso da cinque province e due Regioni (Province autonome di Trento e Bolzano, Provincia di Belluno e Regione del Veneto, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia), è di costituire una piattaforma operativa per condividere progetti e strategie, coordinando la governance dei diversi soggetti attuativi.
Sta in primis alle comunità locali e alla società civile riconoscere l’opportunità di scelte responsabili in grado di assicurare la conservazione attiva del Bene e trasmetterlo alle generazioni future.
La Strategia Complessiva di Gestione (SCG) è il documento fondamentale per la gestione del Sito e contiene obiettivi e indirizzi ben definiti che sono stati redatti grazie ad un intenso e complesso lavoro partecipato a cui anche SAT ha contribuito. In riferimento all’utilizzo dei mezzi motorizzati in quota o alla gestione del traffico motorizzato sui passi, ad esempio, la Strategia è molto chiara nell’indicare la necessità di scelte che sappiano incoraggiare una fruizione della montagna basata sulla bellezza, sul silenzio, su un turismo ad alta qualità ambientale.
È risaputo che le Amministrazioni che condividono il Bene non esprimono tutte le stesse sensibilità, ma quello che si sta sperimentando sul Passo Sella è un chiaro esempio di scelte coraggiose che intendono promuovere processi culturali in grado anche di innescare processi economici ad alto valore aggiunto per il territorio.