Anna Girardi con la tesi «Paés – Sguardi nel paesaggio di Cortina d’Ampezzo» e Aron De Cesero con la tesi «Architetture del bosco: artefatti selvatici nella Foresta di Cajada» sono i vincitori della terza edizione del Premio di Laurea «Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO». Menzione di qualità anche a Giulio Massaro, per la tesi «Studio di fattibilità per l’istituzione di un’area protetta per la tutela e la valorizzazione delle Dolomiti Pesarine in Friuli-Venezia Giulia e in Veneto: l’ipotesi progettuale di un parco naturale».
LA PREMIAZIONE
Il 20 novembre scorso, nella Sala Wolf della sede della Provincia autonoma di Trento, si è svolta alla presenza delle autorità e dei rappresentanti degli Enti promotori la cerimonia di conferimento del premio, istituito dalla Provincia autonoma di Trento nell’ambito delle attività di coordinamento della Rete della Formazione e della Ricerca Scientifica della Fondazione Dolomiti UNESCO, attraverso la TSM-STEP Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio. Intento del riconoscimento, giunto alla sua terza edizione, è quello di dare risalto a lavori di analisi, studio e ricerca relativi alle Dolomiti Patrimonio Mondiale sostenendo la partecipazione e la cittadinanza attiva delle giovani generazioni.
LE MOTIVAZIONI
Criteri pienamente centrati dai lavori degli studenti premiati: la tesi di Anna Girardi è stata discussa alla Libera Università di Bolzano, Corso di laurea triennale in Design e Arti – Curriculum Design (relatore il prof. Mauro Vicenzo Bubbico; correlatrice la prof.ssa Elisabetta Rattalino). Nella motivazione, la giuria ha voluto evidenziare che «il lavoro di ricerca pluridisciplinare sul paesaggio di Cortina d’Ampezzo, arricchito da un’attenta ricerca sul campo, permette di adottare uno sguardo profondo non solo sugli aspetti fisici ma anche sulle dinamiche sociali e culturali presenti sul territorio Dolomitico».
La tesi di Aron De Cesero sugli artefatti selvatici della Cajada, discussa all’Università Iuav di Venezia, Corso di laurea in Architettura e Culture del Progetto (relatrice la prof.ssa Sara Marini; correlatore il prof. Marko Pogacnik), è stata scelta perché «il bosco e la filiera del legno sono riletti con modalità innovativa, riuscendo a mettere in proficuo dialogo approcci di tutela ambientale e paesaggistica con proposte economiche e di sviluppo integrato necessarie allo sviluppo dei territori dolomitici».
Quanto alla menzione di qualità, il lavoro Giulio Massaro sull’ipotesi di un’area naturale delle Dolomiti Pesarine, discusso presso l’Università degli Studi di Padova, Corso di laurea in Scienze Forestali e Ambientali (relatrice la prof.ssa Laura Secco), ha convinto la giuria perché affronta con acume «aspetti di criticità della gestione dei territori montani – quali il dialogo tra decisori politici e soggetti del territorio, tra tutela attiva e passiva del patrimonio, tra processo partecipativo e inquadramento istituzionale».