La comunicazione sul tema della prudenza in montagna, anche e soprattutto in inverno, è un fattore decisivo per limitare i rischi soggettivi e creare consapevolezza su quelli oggettivi. Questo lo spirito che anima l’iniziativa «Prudenza in montagna», che in Trentino vede la collaborazione di SAT (Società Alpinistica Tridentina), Associazione Rifugi del Trentino, Collegio delle Guide Alpine e Accompagnatori di Media Montagna, Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, Fondazione Dolomiti UNESCO, Collegio Provinciale Maestri di Sci del Trentino, Provincia Aut. di Trento, Forze dell’Ordine e Trentino Marketing come soggetto coordinatore.
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Ph. Alberto Perer
Estate/inverno, la prudenza ha un unico linguaggio
Leggere correttamente i bollettini meteo e quelli sul rischio valanghe, pianificare l’escursione tenendo conto delle temperature, vestirsi in modo adeguato, valutare le proprie condizioni fisiche, affidarsi all’esperienza e ai consigli delle guide alpine e di chi vive e lavora in montagna e per la montagna. Non c’è solo lo sci, con le sue regole da rispettare in pista, a caratterizzare le indicazioni diffuse in modo concertato da tutti i soggetti che concorrono al progetto e che hanno trovato una forma di comunicazione coerente. Questa la vera forza dell’iniziativa, che consente di coordinare e concentrare gli sforzi per far sì che la montagna, sia in estate che in inverno, possa essere vissuta con la giusta consapevolezza.
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Farsi una domanda in più…
… può garantire, infatti, la possibilità di trascorrere in serenità una giornata sulla neve, assicurare l’incolumità fisica, talvolta salvarsi la vita. Parlare di «prudenza» e non di «sicurezza», è stata una scelta tesa ad evitare qualunque equivoco sulla possibilità di un rischio zero che, in montagna, non esiste e non dare quindi ai frequentatori della montagna l’idea che possa essere garantita un’esperienza totalmente priva di rischi, a prescindere dalle condizioni personali e dai cambiamenti, sempre possibili, di quelle naturali.
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