Visitare la Biblioteca della Montagna a Trento: un’esperienza entusiasmante e di grande interesse per grandi e piccoli

L’articolo è pubblicato sul Bollettino della SAT Società Alpinisti Tridentini del mese di aprile 2018

Visitare la Biblioteca della Montagna della SAT:

un’esperienza entusiasmante e di grande interesse per grandi e piccoli

La Biblioteca della montagna-SAT non è solo una delle maggiori di questo genere a livello europeo – seconda solo a quelle di Monaco e Londra, mentre in Italia può competere degnamente con quella del CAI a Torino – ma si sta imponendo sempre di più come luogo di incontro e crescita culturale a diversi livelli, anche grazie alle molteplici attività che vengono gestite all’interno dello ‘Spazio alpino’.

di Maria Carla Failo

Un ruolo importante nelle attività della Biblioteca della montagna-SAT è rivestito dalle visite guidate che in questi ultimi mesi sono andate decisamente aumentando, visite nelle quali, oltre ad una semplice presentazione del nostro Sodalizio e del prestigioso palazzo che ospita la Casa della SAT, i visitatori hanno modo di entrare in contatto non solo con un enorme patrimonio bibliografico, ma anche con tantissime testimonianze della storia dell’alpinismo.

Per quanto riguarda le associazioni, meritano di essere ricordate le due visite del FAI (Fondo Ambiente Italiano) tenutesi il 16 febbraio e il 16 marzo scorsi. In tali occasioni, dopo la presentazione da parte di un volontario del FAI, il dott. Josef Tassone, delle peculiarità storico-artistiche del palazzo Saracini Cresseri, sede della Casa della SAT, il responsabile della biblioteca, Riccardo Decarli, ha mostrato, anche con l’ausilio di proiezioni, alcuni libri e documenti di particolare pregio. Questa rassegna ha permesso di raccontare buona parte della storia dei viaggi di esplorazione, degli studi naturalistici e delle ascensioni sulle Dolomiti. Due appuntamenti particolarmente apprezzati, tanto che già si sta vagliando la possibilità di alcune repliche.

Ma la parte da leone in queste visite l’hanno fatta sicuramente le scuole, di ogni ordine e grado. Il 23 marzo 2017 abbiamo accolto gli studenti del Master World natural heritage management della TSM-STEP, ai quali Decarli ha illustrato, in particolare, il contributo della SAT alla nascita e allo sviluppo del turismo in Trentino. La stessa “lezione” è stata proposta il 12 marzo di quest’anno agli studenti della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento.

Altri appuntamenti hanno riguardato poi le scuole medie superiori, come la 5B del Liceo classico Rosmini di Rovereto, il 23 febbraio 2017, e, il 20 febbraio di quest’anno, il Liceo sportivo di Tione, interessato soprattutto ad una ricerca sui rifugi della SAT.

Sono state ospitate anche alcune classi delle scuole elementari: la terza classe delle Scuole elementari Don Milani di Pergine (21 novembre 2017) e la quarta delle Scuole elementari di Cristo Re (26 gennaio 2018); quest’ultima, in particolare, ha preso parte ad un laboratorio organizzato dalla Commissione sentieri della SAT che, dopo la visita alla biblioteca, ha visto un secondo momento dedicato alla cartografia e condotto dall’ing. Luca Biasi.

L’11 dicembre 2017 altre due classi delle scuole medie inferiori hanno partecipato ad un appuntamento di letture (reading), intitolato ‘Leggere le montagne’, realizzato in collaborazione con il Trento Film Festival e il Premio ITAS di letteratura di montagna.

In questa relazione vogliamo però riservare uno spazio particolare alle visite dei più piccoli, quattro appuntamenti che dal 20 febbraio al 2 marzo hanno coinvolto, nell’ambito del progetto ‘Laboratorio alpino e delle Dolomiti bene UNESCO’, tutte le classi (in tutto ben 81 bambini dai 3 ai 5 anni) della Scuola materna Canossiane ‘V. de Panizza’ di Trento. Ogni classe è stata divisa in due gruppi: mentre un gruppo seguiva il laboratorio gestito da Giulia Mirandola nello Spazio Alpino, l’altro saliva in biblioteca per essere accompagnato in un viaggio ideale alla scoperta della montagna. Quindi i due gruppi si invertivano dando modo a ciascuno di partecipare ad ambedue le attività.

La nostra biblioteca, pur ricchissima di materiale, non ha un angolo giochi riservato a questo tipo speciale di visitatori, ma la bravura e l’inventiva di Riccardo Decarli hanno ampiamente sopperito a tale mancanza. Per i giovanissimi ospiti, infatti, era stata predisposta una corda agganciata alla ringhiera del ballatoio del giroscale e poi distesa fino a raggiungere le sale interne della biblioteca. Ogni bimbo è stato fornito di un moschettone, invitato ad agganciarlo a questa corda – stando attento naturalmente a non schiacciarsi le dita! – e a seguirla, aggrappato al moschettone, in una ideale salita alla montagna. Ad attendere i bambini all’interno c’era un altro dipendente della biblioteca, che impersonava il gestore di un rifugio, oltre ad un contenitore pieno di libri didattici per l’infanzia. Ma prima di dedicarsi alle immagini, i piccoli ospiti sono stati invitati ad ascoltare e riconoscere i suoni della montagna: il rumore dell’acqua, del vento, del temporale, dei passi sul terreno e sulla neve, il canto degli uccelli, il verso degli altri animali che abitano le terre alte. Un’immersione a tutto tondo, quindi, nell’ambiente montano.

Gestire l’approccio ad una biblioteca da parte di un gruppo di ospiti così piccoli e farne capire ed apprezzare la peculiarità non è sicuramente un’impresa facile; ma non c’è dubbio che in questo caso ci si è riusciti, grazie ad una sicura competenza e soprattutto ad una necessaria dose di fantasia. Lo testimoniano i commenti entusiasti dei bambini che, ridiscendendo da questa montagna ideale, ancora assicurati ai loro moschettoni, affermavano praticamente in coro: “È stato bellissimo!”

Anche la parte riservata al laboratorio non è stata da meno. I bambini più piccoli hanno partecipato al progetto ‘Montagne di carta’: un laboratorio basato sulla lettura di un silent book dell’autrice francese Juliette Binet. Grazie a questa esperienza i partecipanti hanno dato alla carta un nuovo significato, realizzando con le loro mani una catena di montagne di carta, che hanno poi portato con sé negli spazi di gioco all’interno della loro scuola.

I bambini più grandi, invece, hanno giocato a ‘Montagne invisibili’, un’esperienza di lettura e disegno ispirato a Montañas, un libro dell’autrice portoghese Madalena Matoso, con illustrazioni e testi che esortano a riflettere sulla forma e sui modi di vivere in montagna, con elementi di realtà e di fantasia mescolati tra loro. Dopo la lettura del libro i piccoli ospiti hanno realizzato, con disegni, timbri e collage, le loro ‘montagne invisibili’, una raccolta di massicci e vette interpretate da ognuno secondo la propria capacità immaginativa. I disegni dei bambini sono diventati poi una mostra temporanea, composta da più di settanta illustrazioni coloratissime esposte sulla roccia viva che costituisce una delle pareti dello Spazio alpino

È importante ricordare che tutte queste attività sono offerte a titolo gratuito e che, come risulta da quanto scritto sopra, ciascun incontro viene commisurato all’età e agli interessi dei partecipanti, che possono quindi, contattando la biblioteca, definire liberamente temi e date. Possiamo affermare che il risultato di quanto fatto fino ad ora è oltremodo positivo, con bambini e ragazzi che sono ritornati in biblioteca con genitori e nonni per mostrare anche a loro questo luogo che li aveva affascinati, e tanti altri visitatori che sono tornati, invece, per prendere libri in prestito e sono diventati affezionati utenti della biblioteca stessa.

disegni asilo

A conclusione vogliamo infine riportare quanto ha scritto Paola Carini, sostenitrice della Fondazione Dolomiti UNESCO, a proposito di una delle visite sopra citate.

“Un ‘fuori scuola’ di vero apprendimento si è realizzato per i venti alunni della IV elementare dell’Istituto Aldo Schmid di Trento, il 26 gennaio scorso. Attirare la loro attenzione per far conoscere le Dolomiti come un’avventura da vivere è stato davvero un ‘gioco da ragazzi’.

In realtà, l’intelligente impegno delle insegnanti, della vice presidente della SAT e del responsabile della biblioteca ha rivelato un lavoro a monte di sicura efficacia.

Le nozioni di storia dell’arte sull’edificio che ospita la SAT, la ‘casa della montagna e dei suoi padri fondatori e presidenti’, hanno reso subito bello ed accogliente il luogo e il percorso che conduce al cuore della vasta biblioteca. Qui è nato un vero e proprio momento di sviluppo del pensiero per le ragazze ed i ragazzi, proprio attraverso la loro fertile curiosità.

Opportuni sono stati i richiami alla storia dei mestieri e agli attrezzi d’uso ben esposti in biblioteca, per scalare o camminare sulle montagne, ai materiali con cui sono stati realizzati, evidenziando come, nel corso del tempo, essi siano stati modificati, migliorati, adeguati alle esigenze di sicurezza per percorsi più o meno impegnativi.

Tutti argomenti che hanno evocato i settori produttivi dell’artigianato e dell’industria, la marca di fabbrica, per spiegare la differenza di resistenza e di conseguente manutenzione.

Notizie di altro grande interesse per i ragazzi sono state l’uso di libri, cartine di sentieri, macchine fotografiche, guide e bussole, quali indispensabili compagni di viaggio e d’orientamento.

Di storia e geografia, scienze della terra, industria, artigianato, arte fotografica, arte del restauro del legno…, di tutto ciò si è parlato. E, non in ultimo, si è fatto cenno al rispetto necessario dovuto verso la flora di montagna e le sue specie non comuni, domandando ai ragazzi: ‘Quali fiori è possibile raccogliere per farne dono alla vostra mamma?’

Una vera e propria lezione multidisciplinare nella biblioteca della SAT accolta dall’entusiasmo e dalla reale partecipazione degli allievi che hanno provato emozioni, toccato con mano i primi strumenti guida, appreso le prime nozioni per imparare a conoscere da vicino le Dolomiti, vero eccezionale patrimonio naturale di tutti”.