In cammino per fotografare “l’altra” montagna
Si è concluso domenica 1 settembre il trekking di due giorni organizzato dalla Fondazione Dolomiti UNESCO nell’ambito della rassegna “Incontri d’alt(r)a quota”, particolarmente ricca di eventi nell’anno del decennale dell’iscrizione delle Dolomiti nell’elenco del Patrimonio Mondiale.
Dieci appassionati di fotografia, provenienti da tutto il territorio dolomitico e non solo, hanno potuto mettere in pratica sul campo i consigli che Moreno Geremetta, fotografo agordino e sostenitore della Fondazione Dolomiti UNESCO, ha fornito durante il lungo cammino che li ha condotti da Malga Pramper (Val di Zoldo) fino al rifugio Pian de Fontana (Longarone), attraverso i sorprendenti paesaggi del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Un modo per promuovere un’immagine originale delle Dolomiti, lontana dai “cliché” estetici che spesso dominano i social network. “Frequentare luoghi meno conosciuti offre l’occasione di dare sfogo alla propria creatività”, commenta Moreno Geremetta, “spesso ormai si punta a scattare e postare senza interrogarsi su ciò che caratterizza un paesaggio: la fauna, la flora, le persone che lo abitano”.
Dopo la colazione a km0 preparata dalla famiglia Dai Prà che da 13 anni gestisce Malga Pramper, il gruppo, accompagnato per un tratto anche dai Carabinieri del Nucleo Forestale – reparto Parco Naz. Dolomiti Bellunesi, ha seguito l’accompagnatrice di media montagna Chiara De Rocco fino al rifugio Pramperet, per poi attraversare i paesaggi lunari dei Van de Zità e scendere fino al rifugio Pian de Fontana, dove ad attendere i fotografi c’era la gestrice, Elena Zamberlan. Un percorso che non rappresenta solo un tratto dell’Alta Via n. 1, ma anche la prima tappa della nuova Alta Via delle Dolomiti Bellunesi, che attraversa tutto il Parco Nazionale, da Forno di Zoldo a Feltre. Erano presenti anche i ragazzi, tutti under 30, che hanno dato forma all’idea, nata da Teddy Soppelsa e realizzata grazie alla sinergia con varie sezioni del CAI (in primis quella di Feltre) e l’Ente Parco.
“Dobbiamo fare in modo che le eccellenze del territorio, come la Fondazione Dolomiti UNESCO e il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, possano collaborare in modo sempre più stretto” commenta il presidente del Parco Ennio Vigne, “naturalmente bisogna avere approcci diversi tra i vari territori, a seconda delle loro caratteristiche”.
“Abbiamo voluto raccontare ai partecipanti, andando oltre la frenesia dei social, uno dei motivi per cui le Dolomiti sono state inserite nella lista del Patrimonio Mondiale, assaporando a passo lento e in compagnia di uno dei sostenitori della Fondazione, l’estetica del sublime che rende le Dolomiti un Patrimonio unico al mondo”, commenta il direttore della Fondazione Dolomiti UNESCO Marcella Morandini.
“La Fondazione Dolomiti UNESCO ha giocato un ruolo fondamentale nel dare visibilità alle Dolomiti. La direzione che abbiamo preso tutti insieme è quella giusta” nota il sindaco di Val di Zoldo Camillo De Pellegrin, che lancia un appello: “La comunicazione passa in gran parte sui social, dobbiamo utilizzare questi strumenti non solo per trasmettere i valori estetici del territorio, ma anche la cultura del rispetto dell’ambiente”.
Sulla stessa linea il presidente del CAI Veneto Renato Frigo: “I fotografi possono mostrare non solo la bellezza del paesaggio ma anche gli effetti negativi del passaggio dell’uomo: la montagna va lasciata come l’abbiamo trovata”.
Tra coloro che vigilano, proprio a questo scopo, i Carabinieri Nucleo Forestale, reparto Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, la cui comandante, Ten. Col. Marina Berto, ha descritto l’attività di sorveglianza e i servizi specifici svolti su richiesta dall’Ente Parco.
A mettere infine l’accento sull’eccezionale valore paesaggistico e naturalistico dalle aree attraversate dal trekking Cesare Lasen, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Dolomiti UNESCO e a suo tempo tra i principali promotori, nonché primo presidente, del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
All’alba, dopo il pernottamento al rifugio Pian de Fontana i fotografi hanno puntato gli obiettivi verso est, in un ideale passaggio di testimone con il territorio del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane dove, al rifugio Cava Buscada sabato 7 settembre, si terrà il quarto degli “Incontri d’Alt(r)a quota”, dedicato alla geologia.
Ph. Moreno Geremetta