Radunati finora più di 50 termini e modi di dire dedicati alla neve: è questo il nuovo progetto che il Museo etnografico della Provincia di Belluno e del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi ha promosso insieme ai musei della Val di Fassa, della Carnia e della Val Badia.
Nonostante le nuove restrizioni che hanno imposto una nuova chiusura dei musei e dei luoghi della cultura, il Museo etnografico della Provincia di Belluno e del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi continua ad aprire le sue porte virtuali. E lo fa in rete con altri Musei delle Dolomiti, grazie al progetto promosso dalla Fondazione Dolomiti UNESCO e a uno spazio digitale comune. Da oggi è online sulla piattaforma DOLOM.IT un nuovo glossario digitale, che raccoglie più di 50 termini e modi di dire dedicati alla neve provenienti dal Feltrino, dal Comelico, dalla Val di Fassa, dalla Val Badia, dalla Carnia, dallo Zoldano e dall’Ampezzano. Dalla neve ghiacciata e quella a grosse falde, da quella pesante e quella portata dal vento: una ricchezza linguistica che esprime la strettissima relazione delle popolazioni dolomitiche con il paesaggio e con la neve in particolare.
Il glossario nasce da un’iniziativa partecipativa lanciata dal Museo etnografico sui social network. «A dicembre abbiamo lanciato un post su Facebook che invitava il pubblico a condividere le loro definizioni legate alla neve – racconta Cristina Busatta, direttrice del Museo etnografico della Provincia di Belluno -. La partecipazione è stata vivacissima, con tanti interventi da luoghi diversi delle Dolomiti bellunesi. Questo ci ha spinto ad allargare l’indagine insieme ai musei delle Dolomiti, il progetto di rete a cui partecipiamo da ormai due anni».
Tra gennaio e febbraio, il Museo Ladin de Fascia, il Museum Ladin ‘Ciastel de Tor’, il Museo Bruseschi e il Museo dell’Orologeria di Carnia Musei hanno risposto all’appello, contribuendo alla creazione di una galleria e una mappa interattiva sulla piattaforma DOLOM.IT. Una speciale sezione, inoltre, è dedicata alla partecipazione del pubblico, che può suggerire altri modi di dire o registrare quelli presenti. «Uno dei punti di forza del glossario è proprio la sua natura partecipativa – spiegano Stefania Zardini Lacedelli e Giacomo Pompanin, coordinatori del progetto ‘Musei delle Dolomiti’ e fondatori della piattaforma DOLOM.IT -.Grazie alle opportunità offerte dal digitale, più di 50 persone da diverse vallate dolomitiche hanno potuto contribuire al glossario, e tante altre potranno aiutarci ad arricchirlo nei prossimi mesi, aggiungendo nuovi modi di dire e registrando suoni e proverbi sulla neve».
Ancora una volta, i musei delle Dolomiti hanno saputo superare le difficoltà di questo periodo storico per raccontare e valorizzare in rete il patrimonio delle Dolomiti, dimostrando di saper raggiungere le persone online e di saper collaborare negli spazi digitali.
Un traguardo che aggiunge un tassello in più ai risultati già ottenuti negli ultimi due anni, non ultimo lo spazio digitale comune “Officina di Storie” che, sempre all’interno del progetto Musei delle Dolomiti della Fondazione Dolomiti UNESCO, è riuscito a mettere in connessione più di 40 musei e coinvolgere centinaia di utenti online nella creazione di oltre 1.000 contenuti digitali.
«Musei e contenitori culturali rappresentano uno strumento fondamentale in un momento come quello che stiamo vivendo – il commento del consigliere provinciale delegato alla cultura, Simone Deola -. Le occasioni culturali sono uno spazio di evasione e di arricchimento che la Provincia non ha certo dimenticato, ma anzi ha inserito tra i temi importanti per superare la crisi causata dalla pandemia. Questo glossario sulla neve potrà essere l’inizio di un percorso per raccogliere e conservare un lessico tradizionale, fortemente locale e storico che altrimenti andrebbe perduto. In fondo, si tratta di conservare le nostre radici».